DUOMO DI RIMINI
Il Tempio di Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini dal 1432 al 1468, sorge dove era prima la Chiesa di S. Maria in Trivio e, dal XIII secolo, la Chiesa di S. Francesco.
Quest'ultima era decorata da pitture oggi perdute ad eccezione del Crocifisso di Giotto, unica opera dell’artista a Rimini, risalente alle soglie del ‘300.
Sigismondo realizzò nel Tempio, rimasto incompiuto alla sua morte, un sogno di magnificenza, riunendovi, come in una grande arca, le memorie della Famiglia.
I lavori, avviati nel 1447, prevedevano l'apertura di due cappelle a sepolcro di Sigismondo e di Isotta degli Atti, sua terza moglie.
Sigismondo decise poi di agire su tutta l’antica chiesa affidando il progetto a Leon Battista Alberti, cui si deve il recupero della tradizione romana, evidente nella facciata e nelle fiancate che rieccheggiano l’arco d’Augusto e il ponte di Tiberio.
All'eleganza dell'esterno, fa riscontro la ricchezza della decorazione interna, vicina ai modelli di corte.
Ciò che emerge è la personalità del committente, celebrata da Piero della Francesca nell'affresco con il principe inginocchiato davanti a San Sigismondo, e dominante anche nel ritratto di Rimini della Cappella dei Pianeti, sovrastato dal Cancro, segno zodiacale di Sigismondo.
Si trova in centro storico, zona pedonale.
Dalla stazione ferroviaria si prosegue dritto a piedi direzione centro storico per pochi minuti.
L'accesso per le persone in carrozzina è sul lato sinistro del portone principale a cui si accede tramite il cancello che dà sul giardino della curia vescovile.
E' possibile ascoltare la storia e la descrizione del Tempio in varie lingue tramite apparecchi predisposti accanto all'ingresso principale.
La visita al Tempio Malatestiano è libera e viene interdetta solamente durante le funzioni religiose che si tengono nei seguenti orari: giorni festivi 11.00 e 17.30 giorni prefestivi 17.30. In queste occasioni la chiesa non è visitabile già un'ora prima della santa messa, per la recita del Santo Rosario.